Passa ai contenuti principali

Il bosco incantato

E’ quasi ora di cena a casa di Nino. Lo si può intuire dalla sfilata di pigiami indossata dall’intera famiglia. Una sorta di tradizione ideata, a quanto pare, dalla prozia Ilda. Nessuno ha mai indagato realmente su questa storia ma tutti in quella famiglia erano propensi a rispettarla. 

A casa di Nino si cenava in pigiama da intere generazioni. 

 - E’ pronto. Tutti a tavola. – Disse la mamma di Nino con il suo solito tono imperativo. 

Appena Nino impugnò la forchetta si ritrovò catapultato in un bosco circondato da alti alberi verde muschio pieni di foglie di un arancione brillante. Intorno a lui tutto era immenso e decisamente insolito. Il cielo, che s’intravedeva tra i numerosi rami, era colmo di stelle. L’aria frizzante e profumata di magia. 

 - Wow. – Esclamò Nino in totale ammirazione. – Ma dove sono finito? 

Non aveva mai visto nulla di simile nella sua vita. 

 Nino, muovendo i piedini nell’erba fresca, iniziò l’esplorazione di quel mondo incantato. Aveva la sensazione di conoscere la strada e non aveva nessuna paura a percorrerla da solo. 

 Ad un certo punto però un rumore di legna attirò la sua attenzione proprio dietro un gigantesco cespuglio.

 - Ciao. – Disse un piccolo orso di peluche sobbalzando fuori. 

- Caspiterina che spavento! – Rispose d’istinto Nino di fronte a quella strana creatura. 

- Ma tu chi sei? – Chiese Nino decisamente incuriosito. 

Il piccolo orso raccontò a Nino tutta la sua incredibile storia. Era nato in una piccola fabbrica svizzera, aveva passato mesi a navigare sul Mare del Nord e giorni in un negozio di giocattoli dentro ad una scatola. 

 - Basta parlare. Voglio mostrarti una cosa. Seguimi.– Disse il piccolo orso interrompendo il suo bizzarro racconto. 

 L’orso iniziò ad addentrarsi nel bosco, Nino lo seguì. 

 Giunsero così di fronte a una distesa infinita di fragole blu cobalto. 

 - Che bello! – Disse Nino con occhi pieni di meraviglia. 

Quando l’orsetto iniziò a correre tra le fragole sul volto di Nino esplose un sorriso. Le fragole erano morbide come cuscini e rotolarsi sopra era una delle cose più belle che Nino avesse mai fatto. Tutto era morbido e confortevole e per di più c’era nell’aria un delizioso odore di caramella. 

 Nel bel mezzo di quella magia Nino sentì la voce della mamma. Il mondo piano piano scomparve e Nino si ritrovò seduto sulla sua sedia, alla sua tavola, con la sua forchetta in mano di fronte ad un piatto pieno di spaghetti freddi. 

 - Nino. Nino! Nino mi ascolti per favore? Non avevi proprio fame stasera, vero?! – Disse la mamma. 

 - Sai cosa facciamo domani? Spegneremo la televisione durante la cena. – Aggiunse questo il papà di Nino alzandosi per sparecchiare.

Commenti

Post popolari in questo blog

Sono la mamma di Viola...

Sono la mamma di Viola che ha 4 anni. Abbiamo un rapporto difficile con le arance. Quando aveva solo 2 anni un giorno le è andato di traverso qualche pezzetto e, anche se per fortuna non ha avuto problemi di soffocamento, e credo proprio che si sia spaventata . Da allora le arance e i mandarini li guarda con grande sospetto e non riesco proprio a convincerla a assaggiarli. (Veronica)  

Risotto caciotta e pere

Ingredienti (per 2 persone): 1 filo di olio extravergine di oliva 1 scalogno piccolo circa 500 ml di acqua bollente 50 gr di caciotta 2 pere williams 150 gr di riso brodo vegetale q.b. olio/sale/pepe Preparazione: Private le pere della loro buccia e tagliatele a cubetti. Ponete il tutto in un pentolino con poca acqua (quanto basta per coprirli) e, dopo aver portato a bollore l'acqua, lasciare cuocere a fuoco medio per circa 15 minuti. Una volta spento il fuoco frullate utilizzando l'acqua di cottura per creare una salsa piuttosto omogenea (eventualmente aggiungere un po' di altra acqua se dopo la cottura non ne fosse rimasta a sufficienza per amalgamare le pere). In una pentola a parte versare un filo di olio e.v.o. e lo scalogno pulito e tagliato a cubetti. Lasciare soffriggere insieme al riso. Aggiungete un paio di mestoli di brodo vegetale direttamente nella pentola del riso. Abbassare la fiamma e continuare a mescolare di tanto in tanto (verificare la cottura del riso s

Ciao, mio figlio Michele...

Ciao, mio figlio Michele ha 5 anni e devo dire che spesso salta la cena. All'asilo mangia poco o niente e quando torna a casa gli preparo la sua merenda preferita (latte e biscotti) così spero che recuperi un po' di energie. Ho pensato più volte di non farlo mangiare nel pomeriggio sperando di fargli venire fame...ma poi diventa intrattabile . Urla ed è molto agitato..così al momento abbiamo trovato il compromesso di una buona merenda. (Paola)