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Visualizzazione dei post da 2021

Sono la mamma di Viola...

Sono la mamma di Viola che ha 4 anni. Abbiamo un rapporto difficile con le arance. Quando aveva solo 2 anni un giorno le è andato di traverso qualche pezzetto e, anche se per fortuna non ha avuto problemi di soffocamento, e credo proprio che si sia spaventata . Da allora le arance e i mandarini li guarda con grande sospetto e non riesco proprio a convincerla a assaggiarli. (Veronica)  

Libri letti per voi

'' Le Ricette di Nino. Un nuovo modo di vedere i piatti in tavola '' di Laura Sciacca. Le ricette proposte in questa piccola raccolta sono pensate per catturare l’attenzione e stimolare i bambini più diffidenti. Sono estremamente utili anche per i bambini particolarmente voraci, o semplicemente per ragazzi e adulti che vogliono cimentarsi in qualche ricetta particolare. Le originali fotografie di Agnese Libanore, che ritraggono e interpretano gli ingredienti principali delle ricette, sono nate con l’intento di incuriosire gli occhi di grandi e bambini. Un invito a scoprire quello che non ci aspettiamo e a notare dettagli che non sempre siamo abituati a cercare. Le ricette sono semplici e possono essere utilizzate per cucinare insieme ai bambini e sperimentare con colori, sapori e consistenze. Strumento per: bambini, genitori. '' Mangiando in allegria '' di Giusi D'Urso e Paola Iacopetti. Le Autrici rivolgono alle famiglie con bambini, con un testo al

Il gusto: come si sviluppa e come influenza le nostre scelte alimentari

Cosa influenza la nostra percezione del cibo?   Le caratteristiche legate strettamente agli alimenti come sapori, profumi, temperature e consistenze, colori e aspetto , ma anche tutte le sensazioni che accompagnano ogni esperienza nutrizionale come per esempio suoni, abitudini, esperienza pregressa, emozioni e stato d’animo.  Quindi in parole semplici: alcuni alimenti possono risultare gradevoli o meno per le sensazioni fisiche che ci regalano ma anche per il contesto emotivo in cui li conosciamo. Partiamo dal presupposto che la ricerca di cibo rappresenta un' ancestrale spinta vitale per la sopravvivenza e, tra le sensazioni emotive che accompagnano la degustazione di un pasto, emerge spesso il piacere come soddisfazione di questo impulso . Creare un rito gradevole e rassicurante, dalla scelta degli ingredienti alla preparazione e alla cura dell'ambiente e della compagnia, può aiutare a vivere l'esperienza del pasto come un'esperienza sensoriale significativa e

Risotto caciotta e pere

Ingredienti (per 2 persone): 1 filo di olio extravergine di oliva 1 scalogno piccolo circa 500 ml di acqua bollente 50 gr di caciotta 2 pere williams 150 gr di riso brodo vegetale q.b. olio/sale/pepe Preparazione: Private le pere della loro buccia e tagliatele a cubetti. Ponete il tutto in un pentolino con poca acqua (quanto basta per coprirli) e, dopo aver portato a bollore l'acqua, lasciare cuocere a fuoco medio per circa 15 minuti. Una volta spento il fuoco frullate utilizzando l'acqua di cottura per creare una salsa piuttosto omogenea (eventualmente aggiungere un po' di altra acqua se dopo la cottura non ne fosse rimasta a sufficienza per amalgamare le pere). In una pentola a parte versare un filo di olio e.v.o. e lo scalogno pulito e tagliato a cubetti. Lasciare soffriggere insieme al riso. Aggiungete un paio di mestoli di brodo vegetale direttamente nella pentola del riso. Abbassare la fiamma e continuare a mescolare di tanto in tanto (verificare la cottura del riso s

Un circolo vizioso da interrompere

A volte il rifiuto di particolari cibi è dovuto a una situazione ben precisa, come ad esempio dopo ad una congestione (più che comprensibile!), o semplicemente dopo aver mangiato un piatto ed aver poi rimesso. Il dolore di un forte mal di pancia o il disgusto del vomito si possono associare al piatto mangiato, volendolo poi evitare le volte successive. Credo che sia esperienza di molte persone non voler mangiare un piatto che ci ricorda situazioni spiacevoli. In questi casi è normale attendere del tempo, evitando di insistere perché sarebbe inutile. Ma se la scelta di non mangiare un cibo si espande a cibi simili, allora in questo caso potrebbe essere importante intervenire. Ad esempio un bambino può essere stato male mangiando la pasta con il sugo di pomodoro e successivamente potrebbe non voler più mangiare la pizza, le lasagne e altri piatti di cui era goloso, per la paura di stare male proprio perché c’è il sugo di pomodoro. In questi casi la paura fa evitare un cibo, ma il reitera

Il castello di Nino

- Alzare le bandiere! Chiudere il ponte levatoio! Bloccare il portone!  Un enorme castello sorgeva sul tavolo della sala da pranzo. Esattamente a capotavola, dove era solito sedersi Nino.  - Cavalieri preparate le corazze!  Di fronte al castello la tavola era apparecchiata come sempre. Bicchieri, piatti, tovaglioli ben piegati, forchette e coltelli. Al centro una bottiglia d’acqua fresca, il cestino del pane e persino un piccolo vasetto pieno di margherite appena colte.   - Nino metti via queste carte, è ora di cena! Disse la mamma.   - Cena? Qualcuno ha detto cena?! Qui è tempo di battaglia, bisogna prepararsi al peggio! Rispose Nino urlando in tono solenne.  I posti erano sempre gli stessi; a destra la mamma, di fronte il papà e a capotavola Nino. Ecco… questa volta a capotavola Nino non era ben visibile. Il suo castello di carte lo copriva fino all’ultimo ciuffetto di capelli. Ma lui era lì, si sentiva forte e chiaro.  - Nino dai, metti via queste carte è ora di mangiare. Insistette

I gemelli e le scelte condivise

Sono la mamma di due gemellini di 25 mesi. Mangiano di gusto generalmente ma basta che uno dei due rifiuti un piatto....che questo viene automaticamente bocciato anche dall'altro! Non so se sia questione di una loro affinità anche nei gusti o più un capriccio. Devo dire che per praticità non sto a questionare e davanti a un loro rifiuto ho sempre un piano 'B' cioè un piatto di riserva, sempre ben accetto: pastina al pesto! (Arianna)

S come Sperimentare!

Ogni esperienza nutrizionale è ricca di emozioni, relazioni e stimoli sensoriali che coinvolgono appunto olfatto, tatto, visto, udito e, nel loro insieme...gusto! E quando non siamo in equilibrio con le nostre emozioni? Quando ci troviamo a vivere dei conflitti che attraversano le relazioni? Può essere particolarmente utile concentrarsi sugli aspetti fisiologici e sensoriali. In particolare i colori hanno un ruolo molto importante nella percezione del cibo e nell'appetibilità di un piatto. Diversi studiosi confermano che i colori sono in grado di trasmettere effetti psicologici ed emotivi che variano da persona a persona. Ecco perchè ognuno di noi può essere attratto o rifiutare un determinato alimento definito con uno specifico colore. Vi offro un semplice gioco da proporre ai vostri bambini. Prova a scegliere uno dei colori che trovi qui di fianco, indica quello che ti colpisce di più senza pensarci troppo, poi leggi sotto il significato dei colori.  Vedrai che la tua risposta p

Pesto di tarassaco

Ingredienti: 50 gr di foglie fresche di tarassaco 20 gr di olio extravergine di oliva 20 gr di mandorle 20 gr di pecorino 1 spicchio di aglio (facoltativo) 1 pizzico di sale Preparazione: Versate gli ingredienti in mixer. Frullate tutto fino ad ottenere una crema omogenea. Perchè proporlo...  Il tarassaco ha proprietà diuretiche e quindi tende a favorire il rilascio di tossine e impurità . E' particolarmente indicato in caso di alimentazione disordinata e ricca di prodotti confezionati. L'utilizzo di pecorino e mandorle al posto di parmigiano e pinoli, rispetto alla ricetta tradizionale, rende più saporita e speciale la ricetta ma assicura le stesse proporzioni nei nutrienti. Il pesto risulta spesso gradito e accettato fin dalla prima infanzia, per cui può essere una semplice variante alla proposta genovese più conosciuta. Si può utilizzare per condire la pasta, un'insalata di farro oppure per accompagnare delle bruschette di pane o ancora per insaporire verdure sbollentat

Il bambino e la selettività nel cibo

L’odore migliore è quello del pane, il gusto migliore, quello del sale, il miglior amore, quello dei bambini. (Graham Greene) Ho avuto modo di incontrare alcuni genitori preoccupati perché il loro figlio aveva una forte ostinazione a voler mangiare solo determinati cibi, evitando tutti gli altri. Ricordo Marco (nome di fantasia), un bambino di 6 anni che mangiava pasta (rigorosamente in bianco), bistecca (molto cotta) e qualche alimento dolce a colazione. Nient’altro. La mamma racconta che sin da piccolo aveva mostrato chiari segnali di preferenza sul cibo e, nonostante i vari tentativi di ampliare le scelte da parte dei genitori, Marco manteneva strenuamente la sua rotta. Il problema si era presentato con l’inizio della scuola primaria: quando infatti in mensa i suoi cibi non erano disponibili, non mangiava. Quando ho incontrato i genitori, Marco era dimagrito e aveva fatto richiesta di non mangiare più a scuola, cosa non possibile perché i genitori lavoravano. L’obiettivo è stat

Sono il Re verde

- Ho deciso sono il Re! Il Re Verde! Che cosa volesse dire davvero non lo sapeva neanche Nino; ma così era deciso. Da  quella mattina Nino sarebbe stato il Re Verde. - Dai Nino, dobbiamo andare a casa della nonna! - disse la mamma. Quella mattina Nino si mise dei pantaloni verdi con una maglietta verde. Non lavò i denti perché il dentifricio alla fragola non s’intonava con la sua nuova decisione. - Nino lavati i denti! – disse la mamma. - Nooo, non voglio! – urlò Nino. - Ma Nino! - Noooo! La mamma quella mattina rimase molto stupita dalla reazione di Nino. Decise però di non insistere. Partirono insieme per il breve tragitto fino a casa della nonna. La nonna li aspettava a braccia aperte. Aveva preparato le tagliatelle fatte in casa con il pomodoro. Nino le adorava! - E’ pronto! Tutti a tavola! – disse la nonna. Di fronte a quel piatto goloso Nino si congelò. Fissava quelle lunghe tagliatelle gialle e rosse. In quel momento si ricordò che il Re Verde p

Il portamerenda

Obiettivo:   Costruire un portamerenda con materiale di riciclo.  La realizzazione di un contenitore personalizzato potrà essere un incentivo per i piccoli ad avere sempre con sè merende sane e gustose! Cosa serve? . 2 bottiglie di plastica da 0,5 oppure da 1 litro . forbici . colla a caldo . bottoni, nastri, brillantini, cartoncini colorati,.... Come si realizza? Tagliare con le forbici il fondo delle due bottiglie in modo che il margine della vaschetta rimanga distante da terra almeno 9-10 cm. Verificare che le due estremità appena tagliate si incastrino creando un piccolo box. Decorare a piacere la scatolina utilizzando materiale di recupero e fissandolo alla parte esterna del contenitore con la colla a caldo. Ecco qui alcuni esempi! Età consigliata: 6-10 anni

Riccardo e il tablet

Fin da piccolo Riccardo ha sempre mangiato solo tenendo in mano un giochino, il suo preferito del momento. Un lego, un libro, un peluche. Non ho mai pensato che fosse un problema...anche perchè così ha sempre mangiato di gusto. Ora però ha 11 anni e mi rendo conto che ha l'abitudine di tenere il nuovo tablet vicino a lui per ascoltare la musica o finire un gioco che tanto lo appassiona. Continua a mangiare di tutto ma mi sembra che mangi in maniera troppo distratta, mangiando troppo velocemente per finire in fretta o al contrario dimenticandosi di finire quello che è nel piatto. (Ornella)

Il cibo: amico o nemico? Paure e altre difficoltà

Prendo spunto dal primo racconto di Nino che, come abbiamo letto, si confronta con una importante emozione: la paura . E ho scelto di iniziare questo approfondimento partendo da una storia. Ricordo di aver ascoltato questo racconto tanto tempo fa e ricordo che parlava di draghi. Per l’esattezza si tratta di un solo drago, ma spaventava talmente tanto gli abitanti di una valle che nessuno era mai riuscito ad affrontarlo. Durante una notte molto buia e tenebrosa, si narra che il drago entrò nel castello del Re e rapì la bellissima Principessa.  Il Re, appena saputo dell’accaduto, ordinò ai suoi migliori soldati di andare a combattere il drago e di riprendere la sua amata figlia. Ma nessuno osò avvicinarsi alla grotta del drago, nessuno volle provare a sconfiggere quell’animale che da così lontano sembrava talmente grande da incutere terrore al solo vederlo. Il Re decise allora che chiunque avesse salvato la principessa, avrebbe potuto sposarla e sarebbe diventato il nuovo erede al tron

Frullato di Melone e Lavanda

Ingredienti: 200 gr di melone 1 yogurt bianco 2 cubetti di ghiaccio 1 cucchiaio di fiori secchi di lavanda Preparazione: In un mixer frullare tutti gli ingredienti fino ad ottenere una crema spumosa. Conservare in frigorifero e consumare massimo entro 2-3 ore. Perchè proporlo.... Il frullato, soprattutto in estate, è una buona proposta per assumere liquidi, vitamine e sali minerali. Questo abbinamento particolare, risulta spesso apprezzato in quanto il melone è dolce e succoso ...e la preparazione, prevedendo l'utilizzo di fiori, incuriosisce molto i bambini. Lo yogurt, oltre ad aiutare ad ottenere una consistenza cremosa, completa la merenda da un punto di vista proteico e lipidico.

Cibo per crescere: nel corpo e nella mente

Leggiamo le storie ai nostri bambini Il racconto è nutrimento per la vita psichica come il cibo lo è per quella biologica. Tanta letteratura ci permette di affermare questo, rintracciando il valore del racconto per lo sviluppo psicologico, fino all’uso terapeutico che la stessa scuola psicoanalitica intuisce. Senza dover scandagliare le particolarità e le tecniche di questa potenzialità vogliamo riflettere sulla doppia anima che le avventure di Nino conservano ; possiamo suggerire al genitore (lettore) l’importanza di offrire queste avventure, che di cibo ci parlano, e di farlo proprio come lo stesso cibo si offre. Al bambino piccolo si permette infatti anche di giocare con il cibo, di esplorarne un po’le caratteristiche per scoprirlo e apprezzarlo maggiormente...e al bambino più grande come viene dato? Noi stessi come amiamo riceverlo? Possiamo rispondere che questa pratica è piena di gesti e significati che vanno ben oltre l’ingerire qualcosa: preparare, annusare, scoprire consistenz

Oggi Nino non ha fame

La sveglia suonò. Il suono era sempre lo stesso da quando Nino era nato.  Che suono? Il canto del gallo, naturalmente.  Alla mamma di Nino piaceva tanto svegliarsi con qualcosa che le ricordasse la sua infanzia. Era cresciuta in una fattoria d’altronde.  Ogni mattina si avvicinava al lettino di Nino, gli faceva una carezza e apriva la finestra per far entrare i raggi del sole.  - Forza pigrone, è ora di andare a scuola! Sì, Nino era davvero un pigrone.  Aveva proprio ragione sua mamma; lui adorava temporeggiare tra le lenzuola con il sole caldo sul viso.   La colazione lo attendeva a tavola; una super tazza di latte con cannuccia colorata e una fumante brioche al cioccolato.  Quella mattina però, quella brioche, era davvero gigante.  Immensa, grandissima, più grande del tavolo!  Nino fissava sorpreso quell’enorme brioche, incredulo nonostante l’evidenza.  Ma com’era possibile!?  - Dai, Nino mangia in fretta che dobbiamo andare a scuola! - gli disse la mamma.  Fermo immobile e con gli