Settembre, per molti l’inizio di un “nuovo anno”, per molte mamme l’inizio della scuola materna per i loro piccoli e, quindi, anche l’emergere di nuove emozioni, nuove scoperte, nuove aspettative e, inutile dirlo, anche nuove preoccupazioni.
Ci chiediamo se il nostro bimbo si inserirà bene, se sarà sereno e contento di andare a scuola, se gli mancherà la sua mamma e poi… mangerà tutto?
Eh si, anche il momento del pasto a scuola può essere motivo di preoccupazione ma, spesso, ci accorgiamo che succede qualcosa che non avremmo mai pensato accadesse, qualcosa di magico….
Il momento del pasto è sicuramente un momento delicato ma anche molto atteso dai bambini, è un momento di vita e di confronto estremamente importante per loro e, quindi, come tale deve essere affrontato con serenità a casa come a scuola.
E’ un momento di crescita dove il bambino mette in azione tutti i suoi sensi. Probabilmente vedrà un cibo per la prima volta, lo osserverà per riconoscere colori e forme conosciute; lo toccherà per riconoscere una consistenza; lo annuserà per ricercare un odore conosciuto ed, infine, solo quando sarà proprio sicuro, lo assaporerà per sentirne il gusto e ascolterà il rumore che fa quando lo masticherà con i dentini.
Durante questa esperienza, giorno dopo giorno, i bambini impareranno ad assaporare nuovi cibi, conosceranno nuovi gusti e, inevitabilmente, anche nuovi disgusti.
Si troveranno a mangiare in un contesto sicuramente diverso da quello di casa ma sarà anche un contesto di gioco e così, potrà capitare, un qualcosa che può’ sembrare una magia… Dobbiamo partire dal presupposto che per i bambini è estremamente importante il confronto e l’emulazione con i propri coetanei e con i grandi di riferimento.
Nella mia esperienza di lavoro da nutrizionista con i “miei” bambini mi sono immaginata che i pensieri possano essere questi:
“Ma guarda!!! Luca mangia gli spinaci, quelli che mi vuole dare la mamma ma che a me proprio non piacciono. Non li voglio neanche assaggiare. Però Luca li mangia proprio di gusto…come è possibile? Beh, lui è un mago nel mio gioco preferito, quello dei cavalieri spaziali… forse posso provare ad assaggiarli… a lui sembra non succedere niente. Ok, mi faccio coraggio e provo… Sono buonissimi, secondo me la mamma non me li fa così!”
Ed ecco qui che magicamente gli spinaci (naturalmente solo quelli di Luca, il bravissimo cavaliere dello spazio) sono entrati nello “zainetto” immaginario degli alimenti che ogni bimbo si porta sulle spalle fin dai primi assaggi come proprio bagaglio alimentare.
Ma, è anche inevitabile che, per qualche bambino, ci sia invece una resistenza verso alcuni cibi e quindi, cosa si fa?
Ogni bambino ha bisogno dei suoi tempi. Come per camminare, correre e parlare anche l’assaggio di nuovi cibi non è così scontato e deve essere correlato, sempre, alle caratteristiche intrinseche di ogni bambino. La regola fondamentale da osservare è di non forzare mai il bambino ad assaggiare un cibo che non vuole perché si ottiene esattamente l’effetto opposto. Bisogna, invece, in modo sereno, provare a riproporre ai bambini quel cibo, così come verrà sicuramente riproposto nella mensa scolastica. E’, anche in questo caso, importante l’esempio dei genitori, il loro punto di riferimento, che mangiano quello stesso cibo ed il coinvolgimento dei bambini a tavola fin da piccoli.
Da genitori, quindi, dobbiamo osservare e rispettare i tempi, i gusti ed anche i momentanei disgusti.
Non dobbiamo dimenticare che l’ingresso alla scuola materna è un momento delicato che comporta un cambiamento e molto spesso il non mangiare è un modo che il bambino ha per esprimere il proprio disagio e la propria rabbia durante il momento del pasto.
E’ fondamentale che il bimbo non percepisca di essere pensato dalle figure di riferimento solo per quello che ha mangiato a scuola ma, invece, per quello che ha fatto, per le nuove amicizie che ha creato per quanto si è divertito a scuola. Dobbiamo distogliere la sua attenzione, e la nostra, sul cibo e sul pasto.
Il bimbo deve frequentare regolarmente l’orario scolastico, indipendentemente dal fatto che mangi o meno. Se lo si va a prendere prima e gli si dà il pasto a casa, al ritorno da scuola, non lo si aiuta, anzi si va a rafforzare il suo rifiuto nei confronti del cibo.
Ci chiediamo se il nostro bimbo si inserirà bene, se sarà sereno e contento di andare a scuola, se gli mancherà la sua mamma e poi… mangerà tutto?
Eh si, anche il momento del pasto a scuola può essere motivo di preoccupazione ma, spesso, ci accorgiamo che succede qualcosa che non avremmo mai pensato accadesse, qualcosa di magico….
Il momento del pasto è sicuramente un momento delicato ma anche molto atteso dai bambini, è un momento di vita e di confronto estremamente importante per loro e, quindi, come tale deve essere affrontato con serenità a casa come a scuola.
E’ un momento di crescita dove il bambino mette in azione tutti i suoi sensi. Probabilmente vedrà un cibo per la prima volta, lo osserverà per riconoscere colori e forme conosciute; lo toccherà per riconoscere una consistenza; lo annuserà per ricercare un odore conosciuto ed, infine, solo quando sarà proprio sicuro, lo assaporerà per sentirne il gusto e ascolterà il rumore che fa quando lo masticherà con i dentini.
Durante questa esperienza, giorno dopo giorno, i bambini impareranno ad assaporare nuovi cibi, conosceranno nuovi gusti e, inevitabilmente, anche nuovi disgusti.
Si troveranno a mangiare in un contesto sicuramente diverso da quello di casa ma sarà anche un contesto di gioco e così, potrà capitare, un qualcosa che può’ sembrare una magia… Dobbiamo partire dal presupposto che per i bambini è estremamente importante il confronto e l’emulazione con i propri coetanei e con i grandi di riferimento.
Nella mia esperienza di lavoro da nutrizionista con i “miei” bambini mi sono immaginata che i pensieri possano essere questi:
“Ma guarda!!! Luca mangia gli spinaci, quelli che mi vuole dare la mamma ma che a me proprio non piacciono. Non li voglio neanche assaggiare. Però Luca li mangia proprio di gusto…come è possibile? Beh, lui è un mago nel mio gioco preferito, quello dei cavalieri spaziali… forse posso provare ad assaggiarli… a lui sembra non succedere niente. Ok, mi faccio coraggio e provo… Sono buonissimi, secondo me la mamma non me li fa così!”
Ed ecco qui che magicamente gli spinaci (naturalmente solo quelli di Luca, il bravissimo cavaliere dello spazio) sono entrati nello “zainetto” immaginario degli alimenti che ogni bimbo si porta sulle spalle fin dai primi assaggi come proprio bagaglio alimentare.
Ma, è anche inevitabile che, per qualche bambino, ci sia invece una resistenza verso alcuni cibi e quindi, cosa si fa?
Ogni bambino ha bisogno dei suoi tempi. Come per camminare, correre e parlare anche l’assaggio di nuovi cibi non è così scontato e deve essere correlato, sempre, alle caratteristiche intrinseche di ogni bambino. La regola fondamentale da osservare è di non forzare mai il bambino ad assaggiare un cibo che non vuole perché si ottiene esattamente l’effetto opposto. Bisogna, invece, in modo sereno, provare a riproporre ai bambini quel cibo, così come verrà sicuramente riproposto nella mensa scolastica. E’, anche in questo caso, importante l’esempio dei genitori, il loro punto di riferimento, che mangiano quello stesso cibo ed il coinvolgimento dei bambini a tavola fin da piccoli.
Da genitori, quindi, dobbiamo osservare e rispettare i tempi, i gusti ed anche i momentanei disgusti.
Non dobbiamo dimenticare che l’ingresso alla scuola materna è un momento delicato che comporta un cambiamento e molto spesso il non mangiare è un modo che il bambino ha per esprimere il proprio disagio e la propria rabbia durante il momento del pasto.
E’ fondamentale che il bimbo non percepisca di essere pensato dalle figure di riferimento solo per quello che ha mangiato a scuola ma, invece, per quello che ha fatto, per le nuove amicizie che ha creato per quanto si è divertito a scuola. Dobbiamo distogliere la sua attenzione, e la nostra, sul cibo e sul pasto.
Il bimbo deve frequentare regolarmente l’orario scolastico, indipendentemente dal fatto che mangi o meno. Se lo si va a prendere prima e gli si dà il pasto a casa, al ritorno da scuola, non lo si aiuta, anzi si va a rafforzare il suo rifiuto nei confronti del cibo.
A poco a poco, quando il bimbo inizierà ad ambientarsi ed ad essere più sereno a scuola, inizierà anche a mangiare, assaggiando prima dei piccoli pezzetti di cibo, e poi via via quantità più consistenti ed anche qui, quando meno ce lo aspettiamo, succederà un’altra magia…
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