L’infanzia e l’adolescenza sono due momenti estremamente fondamentali dello sviluppo psico-fisico dell’individuo che possono fortemente condizionare tale sviluppo. Per tale ragione l’alimentazione, in questa fase, riveste un ruolo essenziale.
Inoltre, l’età evolutiva rappresenta una fase di crescita estremamente delicata e fragile perché bambini e ragazzi sono maggiormente esposti alle influenze mediatiche che possono influenzare le loro abitudini alimentari ed i loro gusti, che in questa fase evolutiva sono ancora poco consolidati.
Bambini e adolescenti sono esposti attraverso la televisione e gli altri mezzi di comunicazione a pubblicità che promuovono stili alimentari ed atteggiamenti che si trovano ad essere fortemente in contrapposizione con stereotipi di fisico “ideale” e con lo stile di vita sano tanto raccomandato dagli esperti del settore. Tali incongruenze, se protratte nel tempo e non individuate precocemente, possono portare alla manifestazione di disordini alimentari importanti da un punto di vista clinico.
Da questa consapevolezza nasce l’effettiva necessità di educare bambini e ragazzi a scelte più consapevoli e modelli di comportamento più sani. L’educazione alimentare, in questo scenario, rappresenta un importante strumento per aiutarli nelle scelte alimentari, imprescindibilmente legata al coinvolgimento attivo della famiglia che diventa parte integrante di questa educazione. Insieme alla famiglia è infatti possibile valutare tutti gli aspetti che caratterizzano la giornata alimentare del bambino e dell’adolescente, individuare tutti gli aspetti positivi evidenziandone l’importanza ed al contempo correggendo precocemente quelli negativi.
La giornata alimentare nell’età evolutiva
Passando in rassegna la giornata alimentare del bambino e della ragazzo non possiamo non soffermare la nostra attenzione sulla colazione. Un vero e proprio pasto che spesso viene fatto velocemente o addirittura saltato.
La colazione è un pasto estremamente importante, per impostare correttamente l’alimentazione e mettere l’organismo nelle condizioni migliori per affrontare gli impegni della giornata ed avviare in maniera corretta il metabolismo dopo il lungo digiuno notturno. Una buona colazione, che dovrebbe coprire circa il 20% del fabbisogno energetico quotidiano, dovrebbe essere composta da una quota di carboidrati, una di proteine, vitamine e sali minerali. Un esempio può essere una ciotola di yogurt o una tazza di latte con cereali, fette biscottate o pane con miele o marmellata, un frutto fresco, un succo di frutta oppure una spremuta di arancia.
Sono stati condotti specifici studi sul rendimento scolastico dei bambini che hanno evidenziato negli individui che non facevamo colazione prima di recarsi scuola, una diminuzione delle prestazioni intellettuali ed, in particolare, della capacità di memorizzazione, rispetto ai coetanei che invece assumevano la colazione regolarmente.
Le scelte alimentari fatte per la prima colazione ci permettono di distribuire in maniera corretta ed equilibrata i cibi introdotti durante il resto della giornata. La mancanza della prima colazione fa sì che il bambino abbia, necessariamente, più fame a metà giornata invogliandolo, di conseguenza, a scegliere uno spuntino più abbondante per aiutarlo a soddisfare il bisogno energetico di quel momento. Uno spuntino abbondante può rendere difficoltosa la digestione che quindi viene prolungata portando a stati di sonnolenza o torpore, dovuti al richiamo del flusso sanguigno a livello dell’apparato gastro-intestinale, che provocano difficoltà di concentrazione durante le ore scolastiche.
Gli spuntini di metà mattina e metà pomeriggio devono essere introdotti circa tre ore dopo la colazione e tre ore dopo il pranzo. E’ infatti ogni tre ore che il nostro organismo ha bisogno di “un po’ di benzina” per funzionare al meglio.
Gli spuntini non possono essere concepiti come sostitutivi di un pasto, dovrebbero essere a base di frutta fresca di stagione oppure di frutta secca, di yogurt e di cereali, ed è importante evitare il consumo di prodotti confezionati, ricchi di zuccheri raffinati e grassi idrogenati.
Il pranzo e la cena devono essere caratterizzati da una giusta quota di carboidrati, soprattutto da cereali integrali, e proteine di origine animale (carne, pesce, uova, formaggi freschi) adeguatamente alternate con quelle di origine vegetale (legumi). A pranzo ed a cena deve essere sempre presente una porzione di verdura di stagione cruda oppure cotta al vapore. Infine, a fine pasto, è bene consumare un frutto fresco anch’esso di stagione.
E’ fondamentale che l’alimentazione del bambino e del ragazzo sia la più varia possibile con la scelta di prodotti freschi e di stagione, in modo tale da garantire il giusto apporto di tutte le sostanze nutritive di cui il bambino ha bisogno per la sua crescita e per un ottimale sviluppo psico-fisico.
Infine, è importante ricordare che spesso l’alimentazione del bambino è caratterizzata da fasi alterne di odio e amore, di gusto e disgusto verso alcuni tipi di alimenti che possono mettere a dura prova i genitori. In questi casi è fondamentale evitare l’imposizione, si instaurerebbe una lotta del cibo tra genitori e bambini. Il pasto deve essere un momento sereno, di scambio, di condivisione e di sorrisi, un momento dove oltre al corpo si nutrono anche gli affetti, un atteggiamento positivo, calmo e paziente favorisce un rapporto sereno con il cibo.
Dall’altra parte, in caso di rifiuto verso un alimento, è importante rassegnarsi e cedere: eliminare dalla tavola quei cibi che il bambino rifiuta significherebbe rafforzare il suo rifiuto, è bene, invece, continuare a presentaglielo a tavola magari in modi diversi che lo rendano più appetibile agli occhi del bambino.
Più difficile, invece, è il rifiuto di un cibo da parte dell’adolescente quando anche la scelta di non mangiare un determinato alimento, normalmente consumato in famiglia, può essere un modo di affermare la propria identità anche attraverso il rifiuto dell’alimentazione familiare. Tali rifiuti inducono ad errori alimentari che, se protratti, possono sfociare in disturbi da iperalimentazione o malnutrizione.
Diventa fondamentale, quindi, avere un stile alimentare familiare sano, corretto ed equilibrato che accompagna i bambini fin dalla prima infanzia, in cui l’esempio gioca un ruolo fondamentale nel contribuire alla crescita e alla consapevolezza nutrizionale di bambini e ragazzi, ma anche dei loro genitori.
Inoltre, l’età evolutiva rappresenta una fase di crescita estremamente delicata e fragile perché bambini e ragazzi sono maggiormente esposti alle influenze mediatiche che possono influenzare le loro abitudini alimentari ed i loro gusti, che in questa fase evolutiva sono ancora poco consolidati.
Bambini e adolescenti sono esposti attraverso la televisione e gli altri mezzi di comunicazione a pubblicità che promuovono stili alimentari ed atteggiamenti che si trovano ad essere fortemente in contrapposizione con stereotipi di fisico “ideale” e con lo stile di vita sano tanto raccomandato dagli esperti del settore. Tali incongruenze, se protratte nel tempo e non individuate precocemente, possono portare alla manifestazione di disordini alimentari importanti da un punto di vista clinico.
Da questa consapevolezza nasce l’effettiva necessità di educare bambini e ragazzi a scelte più consapevoli e modelli di comportamento più sani. L’educazione alimentare, in questo scenario, rappresenta un importante strumento per aiutarli nelle scelte alimentari, imprescindibilmente legata al coinvolgimento attivo della famiglia che diventa parte integrante di questa educazione. Insieme alla famiglia è infatti possibile valutare tutti gli aspetti che caratterizzano la giornata alimentare del bambino e dell’adolescente, individuare tutti gli aspetti positivi evidenziandone l’importanza ed al contempo correggendo precocemente quelli negativi.
La giornata alimentare nell’età evolutiva
Passando in rassegna la giornata alimentare del bambino e della ragazzo non possiamo non soffermare la nostra attenzione sulla colazione. Un vero e proprio pasto che spesso viene fatto velocemente o addirittura saltato.
La colazione è un pasto estremamente importante, per impostare correttamente l’alimentazione e mettere l’organismo nelle condizioni migliori per affrontare gli impegni della giornata ed avviare in maniera corretta il metabolismo dopo il lungo digiuno notturno. Una buona colazione, che dovrebbe coprire circa il 20% del fabbisogno energetico quotidiano, dovrebbe essere composta da una quota di carboidrati, una di proteine, vitamine e sali minerali. Un esempio può essere una ciotola di yogurt o una tazza di latte con cereali, fette biscottate o pane con miele o marmellata, un frutto fresco, un succo di frutta oppure una spremuta di arancia.
Sono stati condotti specifici studi sul rendimento scolastico dei bambini che hanno evidenziato negli individui che non facevamo colazione prima di recarsi scuola, una diminuzione delle prestazioni intellettuali ed, in particolare, della capacità di memorizzazione, rispetto ai coetanei che invece assumevano la colazione regolarmente.
Le scelte alimentari fatte per la prima colazione ci permettono di distribuire in maniera corretta ed equilibrata i cibi introdotti durante il resto della giornata. La mancanza della prima colazione fa sì che il bambino abbia, necessariamente, più fame a metà giornata invogliandolo, di conseguenza, a scegliere uno spuntino più abbondante per aiutarlo a soddisfare il bisogno energetico di quel momento. Uno spuntino abbondante può rendere difficoltosa la digestione che quindi viene prolungata portando a stati di sonnolenza o torpore, dovuti al richiamo del flusso sanguigno a livello dell’apparato gastro-intestinale, che provocano difficoltà di concentrazione durante le ore scolastiche.
Gli spuntini di metà mattina e metà pomeriggio devono essere introdotti circa tre ore dopo la colazione e tre ore dopo il pranzo. E’ infatti ogni tre ore che il nostro organismo ha bisogno di “un po’ di benzina” per funzionare al meglio.
Gli spuntini non possono essere concepiti come sostitutivi di un pasto, dovrebbero essere a base di frutta fresca di stagione oppure di frutta secca, di yogurt e di cereali, ed è importante evitare il consumo di prodotti confezionati, ricchi di zuccheri raffinati e grassi idrogenati.
Il pranzo e la cena devono essere caratterizzati da una giusta quota di carboidrati, soprattutto da cereali integrali, e proteine di origine animale (carne, pesce, uova, formaggi freschi) adeguatamente alternate con quelle di origine vegetale (legumi). A pranzo ed a cena deve essere sempre presente una porzione di verdura di stagione cruda oppure cotta al vapore. Infine, a fine pasto, è bene consumare un frutto fresco anch’esso di stagione.
E’ fondamentale che l’alimentazione del bambino e del ragazzo sia la più varia possibile con la scelta di prodotti freschi e di stagione, in modo tale da garantire il giusto apporto di tutte le sostanze nutritive di cui il bambino ha bisogno per la sua crescita e per un ottimale sviluppo psico-fisico.
Infine, è importante ricordare che spesso l’alimentazione del bambino è caratterizzata da fasi alterne di odio e amore, di gusto e disgusto verso alcuni tipi di alimenti che possono mettere a dura prova i genitori. In questi casi è fondamentale evitare l’imposizione, si instaurerebbe una lotta del cibo tra genitori e bambini. Il pasto deve essere un momento sereno, di scambio, di condivisione e di sorrisi, un momento dove oltre al corpo si nutrono anche gli affetti, un atteggiamento positivo, calmo e paziente favorisce un rapporto sereno con il cibo.
Dall’altra parte, in caso di rifiuto verso un alimento, è importante rassegnarsi e cedere: eliminare dalla tavola quei cibi che il bambino rifiuta significherebbe rafforzare il suo rifiuto, è bene, invece, continuare a presentaglielo a tavola magari in modi diversi che lo rendano più appetibile agli occhi del bambino.
Più difficile, invece, è il rifiuto di un cibo da parte dell’adolescente quando anche la scelta di non mangiare un determinato alimento, normalmente consumato in famiglia, può essere un modo di affermare la propria identità anche attraverso il rifiuto dell’alimentazione familiare. Tali rifiuti inducono ad errori alimentari che, se protratti, possono sfociare in disturbi da iperalimentazione o malnutrizione.
Diventa fondamentale, quindi, avere un stile alimentare familiare sano, corretto ed equilibrato che accompagna i bambini fin dalla prima infanzia, in cui l’esempio gioca un ruolo fondamentale nel contribuire alla crescita e alla consapevolezza nutrizionale di bambini e ragazzi, ma anche dei loro genitori.
Commenti
Posta un commento