Già a partire dai 9-10 anni si deve fare i conti con un corpo che cambia. Questo evento spesso non viene accolto con facilità dai bambini che si stanno trasformando in ragazzi, e dalle loro famiglie. Una ragazza o un ragazzo in età di sviluppo può vivere con perplessità queste trasformazioni fisiche e a volte gli stessi genitori si trovano impreparati a riconoscere i loro 'piccoli di casa' con forme ed esigenze differenti.
Da un punto di vista fisiologico in questi anni il pannello adiposo cresce per sostenere l'assetto ormonale necessario allo sviluppo. Anche il tessuto muscolare aumenta dando una conformazione più definita a tutta la struttura.
Il peso aumenta più rapidamente rispetto alla crescita in altezza, l'addome tonico e piatto dei bambini si ammorbidisce e i fianchi delle ragazze assumono una conformazione più ampia rispetto agli anni precedenti.
Spesso in questi anni i bambini avvertono più appetito, infatti le esigenze energetiche aumentano e fisiologicamente lo stomaco riesce ad accogliere più cibo. Vengono richieste porzioni più abbondanti e a tavola si chiedono ripetuti 'bis'. Fuori pasto aumenta la tentazione di merende abbondanti e ricche di zuccheri e grassi (proprio perché più energetiche).
Inizialmente la famiglia risponde nella maggior parte dei casi con orgoglio davanti a questa buona disposizione nei confronti della tavola. Ma dopo qualche tempo proprio i genitori, talvolta allertati dalla crescita repentina segnalata dal Medico, si trovano a chiedere al bambino di controllarsi e di regolare meglio le sue richieste.
Ed ecco che nel bambino si crea uno dei contrasti più difficili da gestire: ho fame ma devo resistere. Viene chiesto in questo caso di mettere in atto una grande forza di volontà, processo che oggettivamente risulta difficile anche per un adulto (provate a pensare a tutte le volte che decidiamo di metterci a dieta e ci troviamo a rimandare continuamente il giorno di inizio).
In questo caso è fondamentale il sostegno della famiglia, che dovrebbe innanzitutto accompagnare senza critiche o giudizi il bambino a riconoscere le proprie sensazioni. Inoltre il contesto familiare dovrebbe aiutare il ragazzo a regolare l'abbinamento degli alimenti (evitando pasti sbilanciati che potrebbero accentuare l'appetito invece che appagarlo) e gli orari dei pasti nella giornata (anche in questo caso per aiutare il corpo a rimanere più ore in equilibrio).
Teniamo presente che oltre a questo equilibrio tra digiuno e appetito a volte difficile da riconoscere e gestire, si aggiunge una nuova dimensione: l'accettazione del proprio corpo e della propria fisicità.
Il confronto con l'intransigente bilancia e lo sfacciato specchio, la fisicità differente di coetanei o adulti di riferimento, oppure qualche commento esterno apparentemente innocuo e superficiale...può dare il via a una delle decisioni più risolute in questi anni: 'Da oggi mi metto a dieta!' In questo caso la scelta della restrizione parte proprio dal ragazzo/a.
E' utile sottolineare subito quanto sia importante allontanare ansia e sensi
di colpa degli adulti e, al contrario, valorizzare il ruolo strategico dei genitori
nel cogliere eventuali segnali preoccupanti in modo da chiedere aiuto per
tempo a un personale qualificato.
Proprio in questi anni, fino a tutta l'adolescenza, è ancora molto importante la presenza di una buona varietà di nutrienti, possibilmente senza l'esclusione di interi gruppi alimentari. Bene quindi l'utilizzo di carboidrati (meglio cereali integrali), proteine animali e vegetali, grassi preferibilmente insaturi. Il rapporto giornaliero tra i macronutrienti e l'energia totale si avvicina a quello indicato per gli adulti: carboidrati 55%, proteine 15%, lipidi 30%.
Perchè il beneficio di una dieta sia per il corpo e per la mente, è importante che il cibo e lo stare a tavola resti un piacere. Per questo, e affinchè anche il raggiungimento dell'obiettivo sia più efficace, è utile proporre gli alimenti preferiti in quantità adeguate e avvicinare pian piano alla sperimentazione di alimenti genuini. Questo aiuta a dare regolarità al metabolismo e a migliorare l'introito calorico e nutrizionale.
Il riferimento ad un professionista può essere fondamentale per evitare di seguire diete passate di mano in mano o consigli trovati in rete, senza il necessario adattamento alle proprie caratteristiche metaboliche.
Il supporto della famiglia (che non significa controllo e giudizio!!) in un percorso di questo tipo, per quanto riguarda la spesa e la preparazione, è un valido compromesso tra la richiesta di indipendenza del ragazzo/a e la fondamentale presenza dell'adulto in questo delicato passaggio di crescita.
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